Ti amo e basta [versione cartacea]
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Gli sms, acronimo di short message service, sistema di messaggi brevi per intendersi, sono ormai diventati uno dei sistemi di comunicazione più diffusi del globo.
Originariamente avevano una lunghezza massima di 160 caratteri poi moltiplicatisi per l’implementazione dei sistemi di comunicazione che di fatto consentono di concatenare più messaggi anche se, ovviamente, le compagnie telefoniche addebitano il costo per “unità di 160 caratteri”.
Di per sé sono un sistema di comunicazione molto flessibile e comodo, si scrive con il telefonino e viene ricevuto immediatamente dal destinatario.
La limitazione della lunghezza se da una parte incentiva la sintesi ha gradualmente sviluppato una sintassi particolare se non quasi una serie di neologismi soprattutto in voga nei più giovani. Quindi i vari TVB, NN, XKE, XO, C6 eccetera creano un linguaggio di comunicazione sempre più diffuso che talvolta viene “esportato” anche al di fuori degli sms e utilizzato anche in altre e più tradizionali forme di scrittura o comunicazione.
Oltre alla sintesi utile quando si scrive con il minuscolo tastierino di un telefonino si sono sviluppati anche sistemi particolarissimi per ridurre la lunghezza del testo e farlo rientrare nei limiti imposti dalla tecnologia, soprattutto quando si poteva arrivare al massimo a 160 caratteri. Uno era davvero particolare e consisteva nell’eliminare gli spazi fra le parole e alternare le stesse in caratteri maiuscoli o minuscoli per consentirne la leggibilità. Ad esempio la frase “Ci vediamo domani mattina alla stazione” sarebbe stata così tradotta “CIvediamoDOMANImatinaALLAstazione”.
Gli sms nella loro sintesi hanno anche il pericoloso limite di non consentire un’adeguata costruzione della frase e capita di sovente di determinare fraintendimenti o accentuazioni, in positivo o in negativo, del discorso. Spesso questo problema viene risolto con l’uso delle faccette a sostegno dell’ironia o della tristezza che si vuole attribuire alla frase ma altre volte un sms può determinare pericolosi fraintesi che un discorso più organico avrebbe evitato.
Ma la pericolosità degli sms si riscontra in tante altre situazioni. Sbagliare numero per esempio può essere davvero drammatico, soprattutto se il destinatario errato è colui del quale si parla nel messaggio. Per non parlare di messaggi destinati ad amanti ed erroneamente inviati alla moglie o al marito. In ogni caso i messaggi generano “tracce” che se non ben cancellate possono determinare imbarazzo.
Questo libro raccoglie alcuni messaggi che ho inviato ad una donna in un arco temporale piuttosto breve, un paio di mesi o poco più.
In realtà sono un piccolo estratto rispetto ad una massa epistolare via sms di dimensioni ragguardevoli ove, probabilmente si comprenderà dalla lettura, il nostro era un rapporto particolare che non ci consentiva di potersi vedere o sentire spesso.
L’idea di pubblicarne una parte, quelli che ho ritenuto più significativi, mi è venuta innanzitutto per non disperdere queste brevi frasi, comunque per me importanti, che nel volgere delle mie giornate quasi istintivamente le scrivevo con il mio telefonino.
Un amore importante, oggi in bilico, che probabilmente troverà presto la sua conclusione ma che ho voluto qui rendere pubblico, pur con attenta discrezione, almeno per quanto riguarda quello che la mia anima ha espresso in quel breve ma intenso periodo con lei.
Max Oriente